
Tre materiali alternativi per l’arredo bagno
La ceramica è a tutt’oggi il materiale preferenziale e più diffuso nella produzione di sanitari e rivestimenti per il bagno, per le sue caratteristiche di resistenza al graffio, durevolezza e igienicità. Si tratta tuttavia di un materiale con un impatto ambientale significativo, soprattutto a causa dei processi industriali coinvolti, delle materie prime utilizzate, di origine estrattiva, e del peso dei manufatti, che incide sul trasporto.
Per questo motivo sono sempre più numerose le aziende che sviluppano e propongono soluzioni alternative, basate su materie prime alternative.
Vediamo alcuni esempi tratti dalla banca dati di Material ConneXion.


Le pietre sinterizzate rappresentano un’alternativa ormai consolidata e diffusa alla ceramica tradizionale nell’arredo bagno e in altre applicazioni architettoniche. Si tratta di materiali creati artificialmente, composti da una miscela di minerali naturali che vengono sottoposti a un processo di sinterizzazione. Una delle prime comparse sul mercato e l’unica certificata dall’Unione Europea, è una pietra sinterizzata 100% naturale, prodotta interamente in Italia.
La solidità e la resistenza del materiale lo rendono adatto a essere lavorato proprio come la pietra naturale. È resistente al calore e al gelo, ai raggi UV e ai graffi, e non è assorbente, il che lo rende ideale per cucine e spazi esterni. È un materiale a “tutta massa”, identico in ogni punto del suo volume, che viene prodotto in lastre di grande formato disponibili in differenti spessori. Può essere utilizzato in diversi elementi dell’arredo bagno, come rivestimenti, top, lavabi e piatti doccia.

Esistono anche progetti che mirano al riutilizzo dei rifiuti solidi industriali nella produzione di prodotti ceramici. È il caso dei materiali nell’immagine sopra, realizzati localmente con almeno l’85% di materiali riciclati. I rifiuti vengono solitamente sottoposti a frantumazione, setacciatura o miscelazione per ottenere una polvere fine che viene utilizzata come materia prima seconda per i nuovi materiali. Questa tecnologia brevettata consente di ottenere dei prodotti ceramici sostenibili, riducendo significativamente i costi e l’impronta di carbonio rispetto alle ceramiche tradizionali. Disponibile in una varietà di colori, finiture e composizioni, questo materiale è adatto per pavimenti e rivestimenti, piani di lavoro, top bagno e altro ancora.


Ma esistono anche soluzioni più originali e stravaganti. Ne è un esempio il composito di legno impermeabile al 100%, realizzato da un’azienda finlandese e proposto come alternativa ecologica alla ceramica per l’arredo bagno. Questo composito è realizzato con trucioli di legno e un legante polimerico, attraverso un processo che ne sigilla la struttura porosa rendendolo perfetto per applicazioni dove il legno normalmente non verrebbe utilizzato. Il materiale è setoso al tatto, è resistente ai graffi ed è facile da pulire. Disponibile in vari colori e finiture, può essere colato in grandi stampi ed impiegato per la realizzazione di lavabi, vasche e piastrelle. L’impronta di carbonio dei prodotti realizzati con questo materiale è attualmente inferiore del 30-50% rispetto a quella di prodotti ceramici comparabili. L’azienda, inoltre, si impegna a recuperare presso i suoi stabilimenti in Finlandia i prodotti e i materiali in lastra arrivati alla fine del loro ciclo di vita, occupandosi della loro selezione ed utilizzo come parte della produzione di cemento.
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