Paillettes realizzate in bioplastica a base di cellulosa
Recentemente sono tornati di moda gli abiti ricamati con paillettes, ma si teme che queste decorazioni in materiale plastico siano disastrose per l’ambiente. Fortunatamente i designer concentrano sempre di più le loro ricerche sulla realizzazione di materiali sostenibili da fornire all’industria della moda.
“All’interno dell’attuale sistema moda, l’industria del ricamo è limitata dalle opzioni di materiali non sostenibili e dalla mancanza di innovazione“, afferma la designer Elisa Brunato progettista dei lustrini Bio Iridescent. Invece di utilizzare la plastica a base di petrolio, Brunato ha sviluppato un modo per creare perline scintillanti realizzate in bioplastica a base di cellulosa estratta dagli alberi. La designer ha sviluppato le paillettes bio iridescente dopo aver parlato con i fornitori di paillettes e aver scoperto che da parte di alcuni marchi di moda come Stella McCartney e il gruppo LVMH (i cui marchi includono Louis Vuitton e Fenty) c’è una domanda sempre più crescente di materiali sostenibili.
Il Bio Iridescent Sequin è un materiale leggero e resistente come la plastica, la forma cristallina della cellulosa rifrange la luce e rende le paillettes naturalmente luccicanti, senza bisogno di trattamenti chimici. Il materiale ha dei legami molto forti e bisogna utilizzare pochissima cellulosa per ogni pailletes. “In futuro, la cellulosa potrebbe provenire da qualsiasi cosa, dalla buccia della frutta o dalle alghe, dal denim usato alla carta straccia. La cellulosa impiega circa cento anni per formarsi, questo è un tempo notevolmente breve rispetto al petrolio greggio, che impiega migliaia di anni per formarsi“ afferma Brunato.
Credit photo to Dezeen
Al momento ci vuole circa un giorno per realizzare le paillettes in laboratorio, mettendo la cellulosa liquida in uno stampo attraverso una pipetta; possono essere realizzate in diverse forme e poi cucite su tessuto come le tradizionali paillettes o perline.
Credit photo to Dezeen
Il nuovo materiale è stato sviluppato da Elissa Brunato in stretta collaborazione con gli scienziati Hjalmar Granberg e Tiffany Abitbol, dell’Istituto di ricerca svedese (RISE). Le paillettes sono attualmente in fase di sviluppo, ma Abitol ha affermato che dovrebbero essere in grado di essere compostati dopo l’uso, anche se attualmente questa affermazione è ancora da testare. I prossimi passi includono quindi test industriali per definire meglio le loro prestazioni postconsumo.
Credit photo to Dezeen