Stampare in 3D con la ceramica
Il taglio artigianale degli oggetti in ceramica si è grandemente rinnovato negli ultimi 10 anni grazie all’introduzione dei processi di manifattura additiva, ovvero di stampa 3D della ceramica stessa.
La ceramica, infatti, può essere lavorata tramite stereolitografia, digital light processing (DLP), o deposizione continua, e successivamente cotta in forno alle temperature adeguate (fino a 1200°, a seconda del tipo di materiale impiegato) per stabilizzare la forma e rendere l’oggetto rigido, resistente all’acqua, e rifinito superficialmente grazie alla formazione della vetrina.
Ceramica 3D: una rivoluzione per il design
Queste tecnologie hanno consentito di rinnovare la tradizione artigiana attraverso opportunità di design pressoché infinite. Le sperimentazioni sulle forme e sulle finiture superficiali hanno aperto una nuova dimensione espressiva per oggetti un po’ datati come i vasi.
Tra i player pionieri della stampa in ceramica c’è l’italiana Wasp, che da diversi anni propone macchine per la stampa 3D di argille ad alimentazione continua di materiali fluido-densi. Dopo essere partita con stampanti relativamente contenute per la produzione di oggettistica, oggi raggiunge anche formati molto grandi.
Estendendosi oltre all’oggetto-vaso, la stampa 3D della ceramica potenzialmente rivoluziona anche il design delle superfici, con la creazione di moduli per il rivestimento di esterni o interni con forme del tutto inedite e di spiccata tridimensionalità. Esempi molto interessanti vengono dal team dell’olandese RAP, che ha approfondito il tema attraverso diversi studi formali poi messi in pratica in diversi progetti di facciate architettoniche. Ne risultano superfici così dinamiche da sembrare quasi liquide.
L’integrazione con elementi naturali è totale con Biomic Wall, un prototipo di parete che combina progettazione rigenerativa e parametrica. Sviluppata come parte di un programma di master presso l’Università di Innsbruck in collaborazione con ceraLAB ed Exparch Hochbau, la struttura è costituita da un supporto in ceramica 3D che ospita diverse varietà di piante (e potenzialmente anche di fauna). Il progetto punta al rinverdimento degli spazi urbani, al miglioramento della qualità dell’aria, alla termo-regolazione e alla riduzione dell’inquinamento acustico.