La stampa 3D come strumento di contenimento del COVID-19
Diverse aziende manifatturiere si sono attivate spontaneamente per dare il proprio contributo alla lotta contro la diffusione del COVID-19, mettendo a disposizione i propri impianti e materiali, oltre all’indispensabile competenza specializzata degli operatori.
Tecnologie e materiali al servizio della lotta contro la diffusione del COVID-19
La diffusione del virus ha portato a un’imprevista carenza di dispositivi di protezione e componenti specifici, tra cui mascherine protettive o valvole Venturi, necessarie per l’erogazione di ossigeno ai pazienti sottoposti a ossigenoterapia.
Diverse aziende manifatturiere si sono attivate spontaneamente per dare il proprio contributo alla lotta contro la diffusione del COVID-19, mettendo a disposizione i propri impianti e materiali, oltre all’indispensabile competenza specializzata degli operatori.
Tra queste, HP (Santa Clara, California) ha creato una banca virtuale in costante aggiornamento di modelli 3D realizzabili con la tecnologia di stampa 3D HP Multi Jet Fusion technology, quali maschere, schermi facciali, respiratori e i relativi componenti, ma anche dispositivi accessori intelligenti, come polsiere protettive o apriporta che non richiedono il contatto diretto con le superfici potenzialmente infette delle maniglie.
In parallelo, l’azienda contribuisce a fornire agli ospedali articoli quali maschere antivirus e componenti per apparecchi per terapia CPAP (Continuous Positive Airway Pressure, pressione positiva continua delle vie aeree) stampati in 3D, in collaborazione con i propri partner e clienti, e attraverso il coordinamento delle autorità competenti di diversi Paesi.
Wasp (Massa Lombarda, Ravenna), azienda italiana di eccellenza nel settore della stampa 3d, ha sviluppato e rilasciato in open source un processo che consente di realizzare e personalizzare una mascherina 3D su misura per ogni operatore partendo dalla scansione 3D del volto, che può essere eseguita con uno smartphone a 1 metro di distanza tramite fotogrammetria. I materiali consigliati da Wasp sono policaprolattone (PCL o PLC), un polimero avente buone caratteristiche di biocompatibilità e stabilità termica, o l’elastomero termoplastico (TPE) certificato per il contatto con la pelle F1 Skin Contact Flex.
La mascherina è disinfettabile e dotata di un filtro intercambiabile, quindi può essere riutilizzata più volte. Se stampata in PCL, una volta terminata la stampa può essere immersa in acqua calda a circa 60 °C per essere modellata ulteriormente in base alla forma del viso di chi la indosserà.
L’azienda sta sviluppando anche un casco di protezione ventilato trasparente, sempre rilasciato in open source, che sta testando internamente.
Nobili Rubinetterie (Sumo, Novara), azienda leader nella produzione di rubinetterie interamente Made in Italy con ciclo produttivo interno al 100%, ha riconvertito le proprie linee produttive altamente tecnologiche mettendo a disposizione il reparto di stampa 3D per produrre valvole per dispositivi CPAP, attraverso le quali è possibile trasformare delle maschere da snorkeling in respiratori per terapia sub-intensiva. Le valvole – risultato della collaborazione dell’azienda con il dipartimento di Tecnologie Biomediche dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, l’ITI Omar della città e Innova – sono stampate con FullCure® 720, un fotopolimero rigido per tecnologia di stampa 3D Polyjet certificato per uso medico e completamente sterilizzabile.
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HP > 3d printing in support of COVID-19
Wasp > Mascherina stampa 3d su misuraascherina stampa 3d su misura