
Rigenerare le città: nuove visioni per l’arredo urbano e le installazioni outdoor
Il connubio tra estetica, funzionalità e sostenibilità sta ridefinendo il modo in cui concepiamo l’arredo urbano e le installazioni outdoor. Riuso intelligente dei materiali, efficienza energetica e coinvolgimento della comunità sono le chiavi per trasformare gli spazi urbani in luoghi più vivibili e significativi. Esploriamo tre progetti che incarnano questa filosofia.
L’Arredo urbano che Rinasce dal Recupero
Nel cuore di Londra, la designer multidisciplinare Adrienne Lau ha dato nuova vita a vecchie fioriere trasformandole in una collezione di arredi per esterni chiamata Acute and Obtuse. Presentato al London Festival of Architecture 2023 e ora parte degli Abbey Gardens, questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di upcycling, dimostrando come il riuso di materiali possa generare soluzioni resistenti ed esteticamente affascinanti per gli spazi pubblici.
L’ispirazione nasce dalla necessità di sostituire le fioriere trapezoidali del giardino, i cui angolari in acciaio zincato sono stati riutilizzati come componenti strutturali per i nuovi arredi. Il legno è stato lasciato con segni di usura, come buchi di chiodi, intagli e variazioni di colore, promuovendo un’estetica che valorizza le imperfezioni invece di scartare il materiale per piccoli difetti.
Un altro aspetto innovativo del progetto è la lavorazione senza saldatura dell’acciaio zincato. Poiché lo zincato è difficile da saldare senza emettere fumi nocivi, Adrienne Lau ha sviluppato un metodo alternativo di assemblaggio, riducendo l’impatto ambientale della produzione. Il processo di realizzazione ha anche coinvolto la comunità locale. Volontari sono stati invitati a partecipare al recupero e alla lavorazione dei materiali, creando un legame forte con lo spazio pubblico e sensibilizzando i partecipanti sull’importanza del riuso e della sostenibilità. Il risultato finale è una serie di arredi che non solo abbelliscono gli Abbey Gardens, ma che rispecchiano una filosofia di design circolare e inclusivo.

Materiali Locali e Tecniche Artigianali per Un’Architettura Responsabile
A Jalpa de Méndez, in Messico, lo Studio CCA | Bernardo Quinzaños ha realizzato il Centro di Sviluppo Comunitario, un progetto che combina rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. L’elemento architettonico più distintivo è la sequenza di otto pannelli monumentali in cemento pigmentato, che non solo caratterizzano esteticamente il progetto, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella sua efficienza ambientale. La loro disposizione semicircolare crea un giardino interno che funge da sistema di climatizzazione passiva, generando ventilazione naturale e zone d’ombra che riducono la necessità di impianti di raffreddamento e minimizzano il consumo energetico.
Un altro aspetto chiave della sostenibilità del progetto è la scelta dei materiali locali. Il cemento pigmentato, utilizzato per la costruzione, richiama le tonalità del tipo di pietra – opale di cantera – tipica della regione, riducendo l’impatto ambientale legato al trasporto di materiali da lunga distanza. Questo approccio non solo limita le emissioni di CO₂, ma favorisce anche un’integrazione armoniosa con il paesaggio urbano e il patrimonio storico della regione.
Il processo costruttivo ha privilegiato tecniche artigianali combinate con innovazioni tecnologiche, creando un ponte tra tradizione e contemporaneità. Coinvolgendo artigiani locali nella lavorazione del cemento e delle finiture, il progetto ha ridotto la necessità di macchinari ad alta intensità energetica, puntando su una produzione più sostenibile e meno impattante. Inoltre, l’uso di materiali durevoli garantisce longevità e ridotta manutenzione, diminuendo ulteriormente l’impronta ecologica nel lungo periodo.
Oltre a migliorare l’accesso a spazi pubblici di qualità, il Centro di Sviluppo Comunitario rappresenta un modello di architettura responsabile, in cui design, materiali e processi costruttivi si uniscono per creare un luogo che rispetta l’ambiente, valorizza il territorio e rafforza il senso di comunità.

Installazioni Efficienti Tra Prefabbricazione e Processi Ottimizzati
Nel Birsa Munda Jail Park di Ranchi, in India, l’installazione artistica Billion Impressions, progettata da Namdev Talluru e Jaya Nila, trasforma un’area verde poco utilizzata in un punto di riferimento urbano che stimola l’interazione e la riflessione collettiva.
Realizzata in TATA Structura YST355, un acciaio ad alta resistenza e completamente riciclabile, l’installazione è progettata per durare nel tempo con un impatto ambientale minimo. Il processo di prefabbricazione delle sezioni in acciaio presso un impianto a Kharagpur ha ridotto gli scarti di lavorazione e migliorato l’efficienza produttiva, garantendo un’installazione più precisa e sostenibile. Per limitare ulteriormente l’impatto sul sito, la struttura è stata progettata in quattro segmenti modulari, semplificando il trasporto e riducendo le emissioni legate alla logistica. Questa scelta ha anche ottimizzato l’assemblaggio in loco, riducendo il tempo di costruzione e l’uso di macchinari pesanti.
Billion Impressions minimizza il consumo di risorse anche grazie a un’impronta ridotta sul suolo, evitando escavazioni profonde e rispettando il paesaggio circostante. Il suo design, con elementi verticali che filtrano la luce naturale, crea un gioco di ombre dinamico che amplifica la percezione dello spazio senza necessità di illuminazione artificiale diurna. L’installazione non è solo un’opera scultorea, ma anche un luogo di aggregazione, che incentiva la fruizione del parco e arricchisce il tessuto urbano con un’architettura che esprime identità collettiva e inclusività sociale.
