La Città aumentata e La Città trasformata
500 eventi on line, più di 200 relatori, 300 iniziative con oltre 60.000 partecipanti, 150 tra conferenze, webinar, tavoli di discussione ideati e proposti dai curatori. E, ancora, 8 Hackathon con 8 aziende, 9 Lectio magistralis, 7 centri del sapere e 1 Final Party e più di 300 ore di contenuti multimediali fruibili gratuitamente.
Questi numeri mostrano lo straordinario contributo della popolazione digitale al tema proposto dalla Milano Digital Week 2020: La Città Trasformata.
Un’edizione realizzata e gestita integralmente on line, che ha invitato a riflettere sul cambiamento che l’emergenza sanitaria ha imposto nel modo di vivere relazioni, comunità e spazio pubblico.
- Ma questi stessi numeri possono anche rappresentare una prima stima dell’impatto sociale della pandemia? concorrono allo SROI della pandemia?
L’emergenza globale sanitaria sta di fatto cambiando radicalmente le abitudini delle persone. In poche settimane è diventato normale indossare mascherine protettive, fare scorte di beni essenziali, annullare qualsiasi incontro sociale e di affari, dimenticarsi di viaggiare e, per i più fortunati, riorganizzare il proprio lavoro e i propri studi scolastici e universitari da casa.
E’ ancora difficile stabilire quale sarà l’impatto sociale ed economico di questi cambiamenti, ma ci saranno effetti microeconomici evidenti che dureranno a lungo come i controlli alle frontiere, le coperture assicurative, nuove figure professionali, un inasprimento delle norme igieniche e un ripensamento dei modelli sanitari globali. La filiera produttiva è costretta a ripensare la logica dei rifornimenti e la distribuzione, a rafforzare la logistica stressata dal boom del canale digitale, mentre il mondo del lavoro si trova a rivalutare l’opzione smart working come un’alternativa reale anche in tempi normali.
Tra smart working, e-learning, live, streaming e shopping online è evidente che l’emergenza Coronavirus ha spinto la vita di tutti verso il digitale convertendo anche i più resistenti alla tecnologia.
L’innesco o l’accelerazione, di un vero e proprio cambiamento culturale.
Un cambiamento che coinvolge tutti gli elementi della Smart City, people, technology, materials, e implica inevitabili impatti, alcuni immediati e altri differiti.
- Ma la città del futuro è oggi in grado di assorbire, governare questi impatti?
Il successo della Milano Digital Week, rappresenta una prima parziale risposta.
Sappiamo che per ragionare in termini di impatto non è sufficiente analizzare gli indicatori qualitativi o quantitativi che osservano il cambiamento, ma è necessario adottare una prospettiva alternativa che analizzi la complessità del processo: dall’organizzazione, al progetto, dalla strategia all’obiettivo; per provare a rispondere con lungimiranza alla domanda cruciale:
- qual è il cambiamento di lungo periodo che si vuole generare e governare?
La crisi Covid-19 ha dimostrato quanto sia fondamentale per i decisori pubblici e privati comunicare efficacemente le decisioni e l’impatto che hanno sulla realtà, declinando il tema del cambiamento innanzitutto in relazione agli effetti generati sulla comunità.
Questo vale anche per le decisioni che riguardano la città del futuro. Ormai nessun progetto può essere né svolto né comunicato senza un confronto critico con pubblica opinione, comunità di riferimento, autorità locali.
Questa anche la tesi sostenuta nel corso del nostro appuntamento, realizzato in collaborazione con Starching e inserito nel palinsesto degli eventi della Milano Digital Week 2020: Impact Driven Design for Smart Cities
Assunto che negli ultimi anni, le comunità hanno acquistato protagonismo nel processo di definizione delle opere pubbliche e dei loro spazi di vita, ne segue che ogni progetto ha bisogno di una fase che permetta ai cittadini di informarsi e di esprimere il loro punto di vista.
La tesi è che non esiste impact-driven design senza impact-based communications.
La comunicazione assume ruolo un cruciale e funzionale per tutte le fasi di un progetto. Dalla ideazione, alla progettazione e sviluppo, dalla rendicontazione alla valutazione e responsabilità politica e strategica, lavorando sul rafforzamento della propria identità e immagine online e offline per influenzare media e community e gestire la visibilità nei propri contesti di riferimento. E’ fondamentale coinvolgere le risorse umane fin dal principio, fornendo loro competenze di comunicazione diffuse, utilizzare la comunicazione come strumento di partecipazione e discussione per trasmettere trasparenza e la visione sui contesti in cui si opera: cosa c’era prima, cosa è arrivato dopo e in che modo è stato modificato.
Ed è proprio seguendo questa linea di pensiero che proviamo a dare un significato ai numeri della Milano Digital Week 2020:
- possono dunque esser considerati un primo effetto dell’impatto sociale della pandemia o l’effetto di un cambiamento culturale già in atto, che la pandemia ha solo accelerato?
- stiamo parlando dello SROI della pandemia o della digitalizzazione, laddove la pandemia ha solo concorso come accidente ponderato senza alterarne la direzione?