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La materia che rinasce: tre esempi di economia circolare nel design

Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di economia circolare, ad oggi fondamentale nella progettazione sostenibile. Questo approccio promuove strategie pensate per estendere il ciclo di vita dei materiali, attraverso la progettazione orientata alla durabilità, riparabilità e riciclabilità dei prodotti sin dalle prime fasi di sviluppo.

Pratiche come il riuso e il riciclo sono infatti principi centrali attorno ai quali costruire nuovi design e spazi, capaci di coniugare innovazione e responsabilità ambientale.

Il team advisory Materially, impegnato a supportare le aziende nella ricerca di materiali innovativi e sostenibili, ha selezionato dal database di Material ConneXion tre proposte che incarnano pienamente questi valori, trasformando i rifiuti in nuove risorse.

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Pannelli sostenibili in fibre tessili riciclate e leganti biobased

Questi sottili pannelli sostenibili, realizzati a partire da residui tessili e risorse biobased, rappresentano un esempio concreto di applicazione circolare nel design d’interni. Il materiale è composto per il 50% da tessuti riciclati e per il 50% da leganti di origine biologica, offrendo un’alternativa ecologica ai materiali tradizionali.

Il processo produttivo prevede la sminuzzatura di vecchi tessuti – come denim, lino e canapa – in fibre che vengono trasformate in fogli di feltro. Questi sono poi pressati ad alta temperatura insieme a un legante naturale a base di amido di patate o mais. Il risultato sono pannelli modellabili in stampi preformati o tagliabili in lastre piane per applicazioni di interior design sostenibile.

L’azienda offre un elevato livello di personalizzazione, permettendo di utilizzare fibre di diversa natura o scarti forniti dal cliente. Il materiale dispone inoltre di Passaporto Digitale e Circular IQ, strumenti che garantiscono tracciabilità e trasparenza.
Applicazioni: rivestimenti, piani di lavoro, pareti e progetti d’arredo su misura.

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Paralumi realizzati con scarti di birra e caffè

Questa collezione di paralumi è un altro esempio virtuoso di applicazione dei principi dell’economia circolare al mondo dell’arredamento. Ogni pezzo è realizzato utilizzando sottoprodotti derivanti dalla produzione di birra e di caffè, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e valorizzare i materiali di scarto.

Le pellicole argentate dei chicchi di caffè, unite ai residui di luppolo e orzo provenienti dai birrifici, vengono prima disidratate e triturate per ottenere polveri naturali. Queste vengono poi mescolate con un legante compostabile ed estruse ad alta pressione attraverso un tubo, dando origine a lunghe forme tubolari.

Successivamente, i componenti vengono modellati e rifiniti a mano, trasformandosi in elementi di illuminazione unici, dal carattere artigianale, completamente biodegradabili e riciclabili.

Grazie alla loro versatilità, questi materiali possono essere plasmati in qualsiasi forma, trovando applicazione non solo nell’illuminazione, ma anche nella produzione di arredi, oggetti per la casa e componenti di interior design.

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Materiale biodegradabile ottenuto da scarti organici

Un esempio virtuoso di valorizzazione dei rifiuti è rappresentato da questo materiale versatile, completamente biodegradabile e personalizzabile, capace di trasformarsi in una vasta gamma di prodotti per l’arredamento e l’interior.

In media, la sua composizione prevede l’80% di materia prima essiccata e triturata – come bucce d’arancia, aghi di pino, segatura o residui di bacche – e il 20% di un legante artigianale, ottenendo così un materiale 100% naturale.

Il processo produttivo inizia con la raccolta dei rifiuti da fornitori locali, che vengono poi essiccati e ridotti in granuli o polvere, a seconda della tipologia di scarto. In seguito viene preparato un collante naturale, miscelato nelle giuste proporzioni per ottenere una massa modellabile simile all’argilla, che viene pressata in stampi e infine rifinita in superficie.

Ciò che rende questo materiale completamente circolare è la sua stessa natura: al termine del ciclo di vita, può infatti essere scomposto e riutilizzato per creare nuovi materiali.

Il risultato finale ricorda un ibrido tra il sughero e la ceramica, con un aspetto caldo e naturale che lo rende ideale per applicazioni a basso impatto ambientale, come oggetti di illuminazione, elementi d’arredo, piastrelle e decorazioni murali.

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