Nonostante l’avanzamento nello sviluppo dei vaccini, con la prima distribuzione in Italia prevista per gennaio, la mascherina è destinata ad accompagnarci probabilmente ancora a lungo. Non solo per la necessità di proteggere i cittadini non ancora vaccinati prima della copertura completa, che richiederà diversi mesi, ma anche perché in molti si sono accorti che la mascherina può essere un dispositivo utile anche indipendentemente da Covid19.
In Asia la mascherina viene già utilizzata come forma di cortesia e attenzione verso gli altri anche dalle persone con un banale raffreddore; nonché per difendersi dallo smog e dalle polveri sottili nelle città. Molti prodotti sono nati quindi per integrare alla protezione anti-Covid19 anche funzionalità diverse, attraverso l’uso di materiali innovativi.
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La Social Mask, un concept del designer Burzo Ciprian, prevede una struttura stampata 3D in biopolimero con uno “schermo” frontale trasparente che consente di vedere il viso dell’interlocutore, una delle tematiche che rendono la mascherina un oggetto così poco “sociale”. Il concept inoltre integra biosensori (per individuare eventuali asintomatici) ed elettronica (per inviare le informazioni sul proprio cellulare tramite app) in un filtro ventilato che impedisce allo schermo trasparente di appannarsi.
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IDAmask invece utilizza tessuti tridimensionali per migliorare il
comfort e la traspirabilità. La struttura alveolare del tessuto interno riduce l’accumulo di vapor acqueo e l’aumento della temperatura, permettendo una respirazione più fluida e naturale. Ma l’innovazione più interessante nei materiali è costituita dal
filtro intercambiabile in carta riciclabile DropBlock di Fedrigoni: il suo PH di 4.5 (leggermente acido) altera il rivestimento esterno dei microorganismi, esercitando un’
azione virostatica. All’efficienza di filtrazione batterica del 98%, si aggiunge la
filtrazione delle polveri sottili da 0.5µm a 10µm del 99%, per un uso anche in città.
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Narvalo, una startup nata in seno a PoliHub, l’acceleratore del Politecnico di Milano, ancor prima della pandemia, si propone come prodotto anti-smog a tutti gli effetti: è attualmente disponibile con un filtro FFP3 professionale, ma in futuro prevede di integrare una componente elettronica in grado di misurare e monitorare l’effettivo livello di inquinamento, segnalando le informazioni all’utente attraverso una App.
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