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Plastic stone - Materially

Plastic Stone Tiles: i rifiuti non esistono

The Nature of Waste è nato come progetto di laurea presso la Köln International School of Design, presentato dalla studentessa Enis Akiev che si è posta una serie di domande semplici ma provocatorie: “Cosa sono i rifiuti?” e “Dove sono i rifiuti?

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Plastic Stone Tiles

“Il concept è nato dal pensiero che nulla è inutile. I rifiuti non esistono. Voglio che non siano più visti come spazzatura”, dice Akiev.

Concentrandosi sui rifiuti di plastica post-consumo, la designer kazaka Akiev vuole cambiare la percezione dei rifiuti, aumentando così il loro valore, rendendoli accessibili come materiale esteticamente piacevole e durevole. Akiev ha quindi sviluppato un metodo per trasformare gli imballaggi di plastica monouso in piastrelle, emulando il processo organico della formazione delle rocce. 

Enis Akiev ha mostrato il suo progetto “Plastic Stone Tiles – The Nature of Waste” durante l’ultima settimana del design olandese, che quest’anno si concentrava su come i designer possono plasmare un futuro positivo per il mondo. In linea con il tema dell’evento internazionale, Akiev si concentra sul design del futuro immaginando il nostro rapporto con i rifiuti.

“Prima di tutto, raccolgo i rifiuti domestici di plastica dalle discariche”, ha detto Akiev. “Poi li seleziono per colore e tipo di plastica prima di lavarli e asciugarli. Infine, li fondo così da poterli pressare in una forma, tagliarli e carteggiarli”.

“Attraverso il calore, il movimento e la pressione – come nella formazione della roccia naturale – sono in grado di ottenere strutture molto simili”, ha continuato. Non viene aggiunto alcun colore o legante, e i pattern provengono dal modo in cui stratifico e creo le lamine di plastica”.

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Plastic Stone Tiles

 

L’idea di sottoporre la plastica a condizioni simili a quelle della natura è nata dalla consapevolezza di Akiev che la plastica non potrà mai essere veramente gettata via perché, come ha spiegato, “non c’è via”. Semplicemente va da qualche altra parte, che sia nelle discariche o nei nostri oceani. Infatti quando ha iniziato ad indagare su ciò che accade al materiale in questa fase della sua vita, ha letto un rapporto della Geological Society of America, che annunciava la scoperta di una nuova “pietra” chiamata plastiglomerato*.

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Plastic Stone Tiles

*Il Plastiglomerato, così è stata battezzata la roccia, è un agglomerato di rifiuti di plastica fusi, mescolati a sedimenti, frammenti di lava vulcanica e detriti organici. Le ricerche della University of Western Ontario hanno portato alla scoperta di due tipologie di Plastiglomerati: in situ e clastica. La varietà in situ è più rara, spiegano i ricercatori, e si forma quando “la plastica si scioglie sulla roccia e viene incorporato nello strato superficiale”. Al contrario nei plastiglomerati clastici si formano vere e proprio strutture rocciose che inglobano conchiglie, coralli, basalto, detriti legnosi e sabbia, incollati insieme dalla plastica fusa. Finora il materiale è stato rinvenuto unicamente nella spiaggia Kamilo, – una delle più inquinate al mondo – ma gli scienziati sospettano che possa essere rinvenuto anche in altre località.