
NATURE X HUMANITY: le linee guida di Neri Oxman per far sì che il design rigeneri la natura al posto di sfruttarla

Si intitola NATURE X HUMANITY il manifesto stilato da Neri Oxman con l’intento di proporre un nuovo tipo di pratica progettuale che reintegra la natura, anziché sfruttarla. Oxman e il suo team attingono a molteplici campi scientifici per definire innovative modalità produttive basate sulla coltivazione come alternativa all’assemblaggio. Il manifesto è completato da un documentario omonimo a cura di Neri Oxman e The Mediated Matter Group.
NATURE X HUMANITY di OXMAN, una B Corporation
Se vogliamo che la vita sulla Terra sopravviva, dobbiamo ripensare il nostro rapporto con la Natura. Gli ultimi quattro miliardi di anni sulla Terra sono stati governati dalla selezione naturale e dalla biochimica organica, dotandoci di cinque regni della vita e sei elementi comuni con cui sostenerla. In una frazione di questo tempo, nell’arco di sette epoche dei materiali, quattro rivoluzioni industriali e 118 elementi, l’impatto dell’umanità sul pianeta ha provocato un disastro climatico, causato una sempre crescente perdita di biodiversità e intensificato le minacce pandemiche associate al commercio di fauna selvatica.

Oxman’s principles for material use
I costrutti progettati dall’uomo – materiali, prodotti ed edifici – superano l’intera biomassa terrestre
Ci troviamo ora sul punto di sostituire la selezione naturale determinata dalla Terra con la vita a base di silicio e la saggezza indigena con la singolarità tecnologica.
Per la prima volta nella storia del nostro pianeta, i costrutti progettati dall’uomo – materiali, prodotti ed edifici – superano l’intera biomassa terrestre (Elhacham et al. 2020). Sebbene gli esseri umani facciano parte del mondo naturale, l’attività umana e i “beni” che progettiamo e costruiamo – dai nostri vestiti alle nostre città – ci hanno sempre più distinti dalla natura, con un impatto negativo su noi stessi e il nostro pianeta.

Oxman uses wheel diagrams to outline modes of creativity
Avendo la possibilità di scegliere tra proteggere la natura e portare avanti gli sforzi umani, quale sceglieresti? I costrutti progettati che ci dividono potrebbero invece riunirci? Oltre a riparare ciò che abbiamo già danneggiato, possiamo contribuire positivamente al progresso della natura? Nel collaborare con l’umanità, può (e dovrebbe) la natura avere una virtù al di là della propria esistenza, al di là di un “agente primordiale” di autopropagazione? Come possiamo sfruttare il design per mediare tra biologia e tecnologia, laboratorio e giardino, natura e umanità? In altre parole, possiamo scegliere entrambi, attraverso la progettazione?
In un mondo in cui i materiali di fabbricazione umana sono biocompatibili, i prodotti progettati sono indistinguibili dai prodotti coltivati naturalmente. Collocando una molteplicità sotto forma di “X” tra NATURA e UMANITÀ, chiediamo un riallineamento radicale tra ambiente cresciuto e costruito, con la speranza e la convinzione che l’umanità ha il potere non solo di ripristinare, recuperare e ricostituire il naturale mondo, ma anche di potenziarlo.

The Nature x Humanity project calls for a new way of thinking about design practice
Cerchiamo di promuovere il rapporto tra natura e umanità dal consumo da un lato, e dalla conservazione dall’altro, a uno che incarni una sinergia completa (Oxman, 2016), riconoscendo che il tutto interconnesso è molto più della somma delle sue parti. Abbracciando la complessità e la diversità tra i sistemi e le scale nella progettazione, ci apriamo ad avanzare oltre la semplice manutenzione (cioè la conservazione), verso il miglioramento (cioè l’aumento) della natura.
NURTURING [NU]. Chiediamo un cambiamento nel modo in cui percepiamo la clientela e la fattibilità commerciale, trasformando la natura in un co-cliente all’interno della pratica progettuale [I]. Il design incentrato sulla natura invita alla creazione e alla consegna di soluzioni di design al servizio della natura, facendo al contempo progredire l’umanità [II]. Il design attivista utilizza la posta in gioco della tecnologia per sollecitare le società committenti a implementare valori incentrati sulla natura nelle industrie della progettazione, della costruzione e della produzione [III].
NATURING [NA]. Promuoviamo pratiche di progettazione che privilegiano la crescita/coltivazione rispetto all’assemblaggio [IV]. La progettazione incentrata sul sistema considera qualsiasi costrutto di progettazione — indossabile, prodotto o edificio — un sistema di interrelazioni quantificate attraverso domini naturali, biologici e digitali [V]. Le tecnologie di piattaforma sono il mezzo per posizionare il metodo scientifico e l’innovazione tecnologica come nucleo della pratica architettonica, rivisitando tipologie consumate dal tempo [VI].
NU/NA. Diamo la priorità alla differenza rispetto alla ripetizione, e alla personalizzazione rispetto alla produzione di massa [VII]. La progettazione gerarchica su vasta scala integra i flussi di lavoro di progettazione in cui la materia viene consumata attraverso l’ecosistema che l’ha generata. [VIII] La decomposizione programmata è il quadro in cui il decadimento è progettato codificando i materiali per il ricongiungimento con il ciclo delle risorse di un ecosistema, al fine di alimentare una nuova crescita. Questo, a sua volta, potenzia i cicli delle risorse dell’ecosistema piuttosto che esaurirli [IX].
Fonti citate:
Elhacham, E., Ben-Uri, L., Grozovski, J., Bar-On, Y. M., & Milo, R. (2020). Global human-made mass exceeds all living biomass. Nature 588, 442–444. https://doi.org/10.1038/s41586-020-3010-5
Museum of Modern Art. (2020). Material Ecology: Neri Oxman. New York, NY.
Oxman, N. (2016). Age of entanglement. Journal of Design and Science. https://doi.org/10.21428/7e0583ad
Oxman, N. (2016). Towards a material ecology. World Economic Forum. https://www.weforum.org/agenda/2016/01/towards-a-material-ecology/
San Francisco Museum of Modern Art. (2022). NATURE X HUMANITY. San Francisco, CA.