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Pannelli acustici da riciclo dell’industria tessile
Gli scarti di lavorazione e i rifiuti del comparto tessile hanno per anni incontrato difficoltà nell’istituzione di una filiera di riciclo che potesse soddisfare contemporaneamente le quantità di rifiuti prodotti e l’impiego di questi ultimi in altri ambiti. Ciò indipendentemente dalla natura della fibra tessile, che fosse di origine naturale (animale o vegetale) o sintetica.
Recentemente, grazie ad una rinnovata attenzione rivolta all’impatto complessivo dell’industria tessile sull’ambiente, a partire dai processi di tintura e lavorazione, fino alla gestione del fine vita del prodotto, si è cominciato a intravedere un potenziale laddove prima ci si imbatteva in un rifiuto.
Diversi materiali sono stati realizzati recuperando scarti di lavorazione di questa industria, e uno dei settori in cui si è trovato maggior impiego è stato quello dell’edilizia e del design degli interni.
Un esempio ne sono i pannelli acustici fonoassorbenti, realizzati con scarti tessili di post-produzione e tracciabili al 100%. In questo caso si tratta di recupero di fibre sintetiche a base di poliestere, che altrimenti sarebbero andate incontro a processi di incenerimento.
Le fibre recuperate da diversi punti di raccolta vengono combinate con una fibra di poliestere basso fondente che conferisce al pannello la struttura finale nonché le prestazioni richieste.
La diversità nell’approvvigionamento crea una naturale varietà negli schemi di colori del materiale finale, e ne certifica l’origine.
Inoltre, la produzione di pannelli in dimensioni standardizzate e l’impiego di geometrie semplici riduce al minimo la produzione non necessaria di ulteriori pezzi hardware.
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