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Intelligenza artificiale e tecnologie digitali per il fashion

Image courtesy of Adobe and Christian Cowans

La moda e l’intelligenza artificiale stanno sempre più convergendo, portando innovazioni significative e cambiamenti nel settore. L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per generare disegni, modelli e stampe per ottimizzare i processi di produzione al fine di ridurre gli sprechi di materiale e rendere la produzione più sostenibile; per sviluppare materiali innovativi che siano più sostenibili, durevoli o tecnologicamente avanzati.

Già nel 2023, in occasione dell’evento Adobe MAX 2023, Adobe aveva presentato Project Primrose, un abito interattivo e animato che poteva cambiare colore e fantasia. L’azienda ha poi collaborato con lo stilista britannico Christian Cowan per sviluppare ulteriormente la tecnologia ed ha mostrato i risultati in anteprima alla New York Fashion Week 2024.

L’abito finito comprende due parti: un pezzo superiore composto da 1264 petali di cristalli liquidi, tutti tagliati al laser e perfezionati a mano, e una parte inferiore composta da pezzi lucidi a forma di stella.

Ogni petalo nasconde un circuito stampato flessibile che, programmato con l’ausilio di Adobe Illustrator e After Effects, è responsabile dei cambiamenti di colore e delle animazioni che caratterizzano l’abito e che lo rendono dinamico e interattivo.

Image courtesy of Christian Cowan

Non solo a New York, il tema del rapporto e dell’interazione tra tecnologia, materiali e moda è un protagonista delle passerelle di questo inverno. 

Durante la London Fashion Week tenutasi dal 16 al 20 febbraio 2024, la piattaforma SYKY  ha svelato due nuovi progetti in mixed-reality curati dal direttore artistico Nicola Formichetti. Il primo, creato dal designer cinese Kay Kwok, consiste in una collezione di capi stampati in 3D e rifiniti in cromo, indossati in occasioni speciali da artisti e celebrità. L’utilizzo delle tecnologie emergenti dà vita a vere e proprie opere d’arte, sculture indossabili che aboliscono stereotipi e convenzioni.

Il secondo progetto consiste in un perfetto mix di tradizione e innovazione, tecnologia e artigianato. L’artista Taskin Goec ha infatti presentato una collezione di 7 modelli le cui trame sono state generate dall’intelligenza artificiale, addestrata e impostata sulla base dei suoi precedenti lavori e stili, e rifinite a mano secondo le tradizionali tecniche di piegatura, sfilacciatura e stampa.

Image courtesy of Nicola Formichetti

Questo non è l’unico esempio in cui tecnologia e tradizione si fondono. A inizio febbraio Foraeva e Stratasys hanno presentato il progetto Heritage Re.Coded. Si tratta di una collezione che fonde passato e presente, reinventando la tradizione e l’artigianato attraverso i progressi della tecnologia e dell’informatica. I modelli tradizionali rumeni vengono decodificati e reinventati attraverso la progettazione computazionale, utilizzando algoritmi su misura e prendendo poi forma grazie alle tecniche di stampa 3D, che danno vita a composizioni complesse e a tessuti elaborati. I disegni non sono meri elementi decorativi ma narrano storie profonde, rivelando significati nascosti dietro ogni figura. Quelli che inizialmente sembrano essere fiori ornamentali sono in realtà intricate composizioni di minuscole lettere e figure umane, che evidenziano il ruolo cruciale dell’innovazione digitale nel reimmaginare il patrimonio culturale.

Image courtesy of Foraeva

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