Carta delle meraviglie: protettiva, tridimensionale, riciclabile
La polpa di carta, o polpa di cellulosa, è un materiale da sempre utilizzato in ambito packaging, dagli imballaggi per le uova fino agli angolari protettivi per prodotti pesanti e ingombranti. E tuttavia di recente assistiamo ad una crescita notevolissima dell’interesse verso questo materiale, apparentemente così tradizionale. Come mai?
Il primo motivo riguarda le sue caratteristiche di sostenibilità: oggi la polpa di carta si presenta come materiale in grado di sostituire la plastica usa-e-getta in molti settori, a partire dall’alimentare (bicchieri e vaschette), dove le materie plastiche sono state bandite a seguito della SUPD (Single-Use Plastic Directive).
Nella foto: imballaggi di Eredi Caimi
La carta infatti è un materiale molto competitivo in termini di gestione del fine-vita: è riciclabile e molto riciclata (a differenza della plastica che, pur essendo riciclabile, presenta purtroppo percentuali ancora molto basse di riciclo effettivo); è biodegradabile nel medio termine e può essere laminata con plastica compostabile per applicazioni a contatto con il food.

Gli imballaggi in carta formata hanno inoltre ormai raggiunto un tale livello di perfezione formale che vengono sempre più spesso utilizzati anche per packaging premium, lusso e cosmetica, ma anche per applicazioni protettive e funzionali nel settore medicale, dell’elettronica, dei prodotti fragili come il vetro. Questo anche grazie a una serie di sviluppi tecnici e produttivi notevoli, che hanno coinvolto sia aspetti estetici che applicativi.

Ad esempio, nella riduzione dell’impatto del processo: gli impianti per la produzione delle shell in polpa di carta partono dal macero e lo lavorano in vari passaggi che impiegano tipicamente molta acqua ed energia. Ed ecco che in risposta a questo problema vengono sviluppate nuove tecnologie di formatura a secco, attraverso linee di produzione pulite con un consumo idrico ed energetico minimo e conseguente riduzione delle emissioni di CO2.

L’imballaggio formato a secco offre ottimi risultati in termini di capacità di forma, flessibilità e aspetto estetico, anche con geometrie particolarmente profonde e complesse. Una volta formata, la superficie risulta inoltre liscia e la sua texture può essere “regolata” in modo da ottenere una mano più o meno morbida.

Un’altra tecnologia interessante riguarda la creazione di rilievi e goffrature particolarmente profonde su superfici in cartoncino. Si parte da un materiale composto al 100% da polpa di legno certificata FSC, con un’elevata resistenza alla trazione e allo strappo,e quindi adatto anche a prestazioni relativamente durevoli. Per produrre questo cartoncino formabile vengono laminati insieme strati di carta che il converter successivamente trasformerà in vaschette, imballaggi o altri prodotti e componenti industriali, completamente riciclabili.
Infine, la formatura a piega tradizionale: fogli di carta vengono pressati e piegati fino ad ottenere forme anche profonde, utilizzate ad esempio per l’imballaggio e il trasporto della frutta. Soluzioni semplici ed efficaci che aiutano a ridurre l’utilizzo della plastica.
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