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Well distance Livable - Materially

Self protection

I temi della protezione di sé stessi, di isolamento e mascheramento in passato hanno fatto riflettere e sono stati fonte di ispirazione per molti artisti e designer.
Attualmente le ricerche e le sperimentazioni su queste tematiche continuano e vengono inoltre enfatizzate dalla condizione in cui ci troviamo durante la pandemia Covid-19.

well distance LivableWell-Distance-Being di Livable

 Alcuni progetti, nati nel 2020, hanno l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della necessità di un allontanamento sociale per rallentare la diffusione del virus. Well-Distance-Being, realizzato da Livable – una piattaforma di ricerca e progettazione – è un telaio in rattan, un’impalcatura intorno al nostro corpo. “La distanza fisica non è essere freddi o lontani; mentalmente si tratta di essere affettuosi e presenti per chi ne ha più bisogno“, ha detto Verboom, il fondatore di Livable. Verboom ha scelto di rendere indossabile il rattan (in botanica il nome rattan include varie specie di palme rampicanti) come alternativa sostenibile al legno.
Stiamo comunicando un messaggio critico sulla salute in cambio di un sorriso in tempi in cui l’importanza di una mente sana è più importante che mai“, ha aggiunto il progettista.

 

well distance Livable 1

Well-Distance-Being di Livable

 Già nel 2015 l’artista Ana Prvački aveva presentato, in occasione della seconda Biennale di Architettura di Chicago, la sua opera L’air pour l’air.
Un’installazione/performance, ancora oggi attuale, volta alla protezione di sè stessi. Un’opera composta da un insieme di reti che filtrano l’aria e la purificano attraverso la respirazione delle persone che la indossano.

Air pour lair di Ana Prvacki

L’air pour l’air di Ana Prvački – Image credit Iwan Baan, Laurian Ghinitoiu

Durante la prima performance, gli abiti / scultura sono stati indossati dall’ensemble della Chicago Sinfonietta, composto da sassofono, flauto, trombone e voce, attraverso l’esecuzione di una composizione originale De Aere della compositrice Veronika Krausas. I musicisti durante la perfomance “hanno pulito l’aria che produce la musica” ha affermato l’artista. L’opera incoraggia gli spettatori a meditare su tematiche complesse come il rapporto tra la purezza dell’aria che respiriamo e l’inquinamento delle nostre città, e la distinzione tra sé e la natura.

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L’air pour l’air di Ana Prvački – Image credit Iwan Baan, Laurian Ghinitoiu

Il mascheramento infine, è una delle più antiche tradizioni folcloristiche presente in ogni cultura. Mascherare o adornare i nostri volti per ottenere molteplici scopi come: incutere timore durante i combattimenti, diventare misteriosi ad un ballo o proteggerci dalla peste. Oggi giovani designer, traggono spunto da esse, per commentare i fenomeni moderni. Alcuni progettisti stanno realizzando maschere per proteggerci dal Covid-19, altri si stanno focalizzando sul concetto di mascheramento in senso più ampio, utilizzando il mezzo espressivo dei social, in particolare di Instagram.

Maschera di Polina OsipovaMaschera Maschera di Polina Osipova

Tra loro Polina Osipova, designer russa che ha realizzato numerose opere come Cristalli che gocciolano come lacrime dagli occhi, cigni di pizzo ornati di perle. Le sue opere mescolando l’arte folcloristica con un’estetica Instagram, la designer propone una versione del XXI secolo dei gioielli scintillanti indossati dagli zarina della corte russa. L’artista ha attirato l’attenzione di Gucci che le ha commissionato una maschera filtro Instagram.

 

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