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Alea pinkoyster - Materially

Bio, bio, bio!

Dall’arredo all’automotive, sempre più i materiali naturali cercano di riappropriarsi di spazi applicativi finora saldamente occupati dai materiali sintetici. Sia le grandi aziende che le start-up esplorano quest’ambito alla ricerca di nuove possibili materie prime, attraverso sperimentazioni con risultati sempre più interessanti.

alea pinkoyster 01 minPink Oyser Chair

 
Dall’arredo all’automotive, sempre più i materiali naturali cercano di riappropriarsi di spazi applicativi finora saldamente occupati dai materiali sintetici. Sia le grandi aziende che le start-up esplorano quest’ambito alla ricerca di nuove possibili materie prime, attraverso sperimentazioni con risultati sempre più interessanti.
A questo tema Materially ha dedicato due eventi specifici: “Vivarium”, in collaborazione con TotalTool, che ha portato negli spazi dell’Accademia di Brera ricerche e applicazioni di materiali bio-based, ponendo un accento sul loro potenziale educativo; e Cooking is Real, proposto da Interface e Worksociate, in cui team di architetti si sono sfidati nella creazione di moodboard di materiali legati al mondo del food.
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Moodboard da Cooking is Real
 
Un tema di biosperimentazione avanzata su cui stanno lavorando università, centri di ricerca, artisti, ma anche realtà con ambizioni di produzione di massa, è quello dei processi di crescita naturale per la costruzione di nuovi materiali, i cosiddetti “grown materials”. Le ife di alcuni particolari funghi costituiscono ad esempio la struttura per materiali a base micelio presentati a Wonder Matter(s), un progetto di Materially, alla Design Week, con cui realizzare pannelli fonoassorbenti o pavimentazioni. Altre tecnologie sfruttano i batteri per la creazione di legami chimici nei materiali da costruzione (i “bio-mattoni”) in sostituzione dei processi termici, molto più impattanti sull’ambiente.
 
stonecycling biobasedtiles ginger high res 3 1 1246x884Photo: per gentile concessione Stonecycling
 
Anche un settore tradizionalmente conservativo come quello dell’automotive si confronta con la necessità di ridurre l’impatto dei propri materiali, anche attraverso l’introduzione di materie prime da fonte rinnovabile. E’ il cuore di Echoteca, progetto del Design Center di Toyota Boshoku presentato alla Design Week come risultato di una riflessione applicativa sul kenaf, una fibra naturale abbondante applicata alle scocche interno-portiera e a moduli esagonali con struttura stampata in 3D, anche retroilluminabili.
 
Toyota Boshoku03 minDesign Center di Toyota Boshoku, studi applicativi di Kenaf per interni automotive

Infine, anche il mondo dell’arredo e degli allestimenti accoglie questi stimoli: grande spazio è stato ai materiali bio nel Trend Forum di Interzum, con una collezione di materiali prodotti a partire da scarti agricoli, alimentari, industriali, da conchiglie, fino a utilizzi innovativi di materiali tradizionali come il sughero.
Peelphere DTH min
Fogli flessibili di Peelsphere, materiale biodegradabile ricavato da scarti di frutta, utilizzati nell’allestimento dello stand di Design Tech Hub al Salone del Mobile 2023
 
Vuoi saperne di più sui nuovi materiali bio-based? Contattaci per un report completo.
 

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