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Biobased non biodegradable - Materially

Bioplastiche: cosa sono?

La European Bioplastics Association definisce le bioplastiche come materie plastiche a base biologica o “bio-based” (ovvero con contenuto che proviene da una fonte rinnovabile di origine vegetale o animale), o biodegradabili, o entrambe. La definizione di “bioplastiche” copre dunque una vasta gamma di materiali molto diversi tra loro in termini di composizione, utilizzo e soprattutto fine-vita.

 

Vediamo come orientarci tra le principali definizioni.

1225102 biobased non biodegradableImballaggio in film monomateriale in 100% LDPE derivante dalla canna da zucchero, riciclabile ma non compostabile. Dal database di Material ConneXion.

Plastiche bio-based

Si definisce bio-based un materiale che proviene, in tutto o in parte (nel qual caso si parlerà di “parzialmente bio-based” o “con contenuto bio-based”) da fonti “bio”, quindi viventi.
“Bio-based” non è da confondersi con “biomateriale”, che riguarda i materiali biocompatibili (ovvero ingegnerizzati per interagire, in maniera attiva o neutra, con organismi viventi, e solitamente utilizzati in campo medicale), e non implica biodegradabilità. Esistono infatti plastiche bio-based che non sono biodegradabili e che si comportano esattamente come i loro corrispettivi di origine fossile. Il termine “bio-based” si riferisci quindi esclusivamente alla composizione del materiale e non dà indicazioni rispetto all’uso o al fine-vita. Alcune plastiche bio-based possono essere riciclate, altre possono essere compostate; in caso di termovalorizzazione (trattamento a cui è attualmente ancora diretta la maggior parte delle materie plastiche), la loro emissione di CO2 è “neutra”, poiché il carbonio in esse contenuto proviene in ultima analisi dalla fotosintesi delle pianta da cui provengono.

 

1141103 biobased and biodegradableGranulo con contenuto bio-based, biodegradabile, durevole, di buona trasparenza ottica, per applicazioni rigide e articoli monouso. Dal database di Material ConneXion.

Biodegradabile

Il termine “biodegradabile” indica un materiale o un prodotto in grado di biodegradarsi a causa dell’azione di microrganismi naturali, in ambiente aerobico o anaerobico, producendo solo anidride carbonica, metano, acqua, composti inorganici o biomassa.

La biodegradabilità è una caratteristica intrinseca del materiale e non riguarda la sua composizione: anche se la maggior parte delle materie plastiche biodegradabili sono anche bio-based, ne esistono anche di derivazione petrolchimica.

Inoltre, la biodegradabilità non garantisce l’effettiva biodegradazione di un materiale in tutti gli ambienti possibili in tempi ragionevoli (pensiamo ad esempio ad un tronco di legno, materiale biodegradabile per eccellenza, immerso nell’acqua, che può resistere centinaia di anni). Per questo, la European Bioplastics Association è la prima a raccomandare di non considerare in nessun caso la biodegradabilità di una materia plastica come soluzione ai problemi di smaltimento e abbandono dei rifiuti: anche le bioplastiche vanno gestite all’interno di appositi percorsi di raccolta e trattamento, come tutti gli altri materiali.

 

1281901 compostable non biobasedFilamenti per reti da pesca compostabili e biodegradabili in ambiente marino, composti al 100% da PBS di derivazione petrolchimica. Dal database di Material ConneXion.

Compostabile

Il termine “compostabile” indica invece un materiale / prodotto in grado di biodegradarsi completamente mediante processi biologici durante il compostaggio, domestico o industriale, avendo come risultato anidride carbonica, acqua, composti inorganici, in determinate condizioni definite dalle normative. Per essere definite compostabili, le plastiche devono soddisfare uno standard specifico e solitamente presentano il logo di certificazione dell’istituto che ne ha certificato la compostabilità.

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In copertina: Linea di cannucce e posate biodegradabili in discarica derivate dall’agave. Dal database di Material ConneXion.